domenica 5 agosto 2012

L'America e me parte 1: letteratura


E dunque, l’America. Breve excursus ragionato su quello che significa per me, diviso per ambiti.

1.      Letteratura

Ok, ci mancherebbe, ho letto dei bei libri americani. Ma pochi di quelli per me davvero fondamentali.
Hawthorne? Bello. Ma il ritratto del puritanesimo americano non è riuscito, per me, a diventare qualcosa di più universale.
James? Molto bello. Il giro di vite l’ho amato. Ma in generale, le storie di questa aristocrazia perbenista galleggiano su una specie di vuoto che è di background narrativo prima ancora che sociale. Sarebbe come se per la Francia, che non mi fa questo effetto, si arrivasse a Proust e alle sue elucubrazioni senza prima passare dai vari Dumas, Hugo, Balzac, Flaubert, Maupassant. Di Parigi ho un’idea stratificata, di Boston no. Il che non è propriamente un limite di James, ma qualcosa relativamente alla letteratura americana la vorrà pur dire.
Melville non si discute, per quanto la sua avventura metafisica si regga su una pedanteria descrittiva che lo rende a tratti pesante.
E la poesia? Whitman, il poeta americano per eccellenza, l’ho odiato. Uno dei pochi libri che ho finito con fatica e riposto con sollievo. Declamatorio, enfatico, pompier nel senso più pregnante del termine. Sulla Dickinson non dico nulla, che non l’ho letta.
E poi c’è Poe. Che lui sì, per me è davvero uno dei fondamentali, ma che non riesco in nessun modo a considerare americano. Per quanto non si sia mai mosso dagli Stati Uniti, la sua figura esala i vapori di assenzio di un Baudelaire, per cui non posso non considerarlo una specie di parigino in contumacia, al pari del suo Auguste Dupin.
Venendo a scrittori più moderni, Fitzgerald non mi ha mai detto sostanzialmente un cazzo. Faulkner e Dos Passos non li ho ancora letti (ma arrivo, eh, arrivo). Hemingway sì (Fiesta) ma anche no (il resto di lui che ho letto). Kerouac sni. Nel senso che Sulla strada mi è piaciuto, ma poi l’ho anche rimosso in fretta. Salinger invece l’ho evitato per istinto, nell’ipotesi che Il giovane Holden fosse un’altra di quelle minchiate generazionali alla Siddharta. Verificherò. Lovecraft, contestualizzato nel suo genere, meriterebbe un articolo tutto suo. E infine King, lo scrittore popolare che ho letto di più. Fondamentale nella mia adolescenza e per la mia formazione al fantastico, anche se il suo sguardo sulla media umanità del Maine mi ha rotto le scatole da un pezzo, e i suoi ultimi libri li ho saltati a piè pari.
Conclusione? Non malaccio, ma meno di quanto mi abbiano dato altre letterature.

Continua.

4 commenti:

  1. 7 agosto 2012.
    Ciao stamani sono tornata da Gello e ho trovato un gran caldo a Lucca; quest'ondata di caldo si chiama NERONE. A Gello si sta meglio soprattutto la sera, mi sono venuti a trovare Ilaria e famiglia e Romolo ed Anna. Sono contenta che tu stia bene e ti diverta e che tu aumenti la tua cultura, ma non esagerare....
    Ciao a presto e ricordati dei regalini.......
    Per le cartoline:
    - Chiara Russo via Giuseppe Verdi 6/d 55011 altopascio lucca italy
    - Lucia Russo via A. Segni 49, 82100 benevento italy
    - Ilaria Russo via quaivra 318/m 55054 massarosa lucca italy
    - Panconi Damiano via per corte stella 321/a S. filippo Lucca Italy.
    STOP facci avere notizie STOP

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  2. Ecco, con questo puoi dire di essere definitivamente sbarcata nell'era di Internet. Visto che è facile? Dì pure a zia Lucia, Ilaria o chiunque altro che mi seguano sul blog, se gli fa piacere. E fate commenti, che leggerli da qui è divertente.

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  3. ma come si accede al tuo blog dagli atri computer? Chiara

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  4. Basta digitare l'indirizzo appuntidamerica.blogspot.com

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