venerdì 17 agosto 2012

Chicago


Ed ecco, appena sbucato dalla metro, la Chicago che non ti aspetti. La Chicago che ti accoglie con il Millennium Park, proprio sulla riva del lago Michigan, e ti dimostra che sì, anche con i grattacieli si può fare non solo della bella architettura, ma anche dell’ottima urbanistica. La filata di grattacieli che si affaccia sul parco non solo non opprime, ma non offre una sola vista banale. Al di là della qualità architettonica dei singoli edifici, alla fine i trucchi da utilizzare erano pochi e neanche troppo difficili da immaginare: strade più larghe, alternanza alto-basso, rottura della rigida ortogonalità introducendo edifici posti in diagonale a mo’ di quinta urbana, utilizzo dello spazio aperto per creare un contraltare, anche visivo, alla verticalità dei palazzi.




Come se non bastasse, nel parco è collocato un monumento singolarissimo: la Cloud Gate, dell’artista anglo-indiano Anish Kapoor (che da oggi, devo dire, rispetto molto più di prima), una specie di sfera completamente riflettente che dilata a dismisura lo spazio ed offre una prospettiva inedita sullo scenario urbano circostante. È quel tipo di installazione che a leggerne fa pensare alla pacchianata, ma vista dal vivo, in questo contesto, ti colpisce come una rivelazione. La passeggiata del Millennium Park dimostra che è possibile immaginare grattacieli senza limitarsi alla banale ricerca della skyline, ma creando un’architettura che sia bella e vivibile anche dall’interno, non solo pensata per essere ammirata da lontano. 


 
Poi certo, aiuta anche il fatto che il parco è curatissimo e vibrante di vita, con gruppi improvvisati che suonano jazz e un fantastico auditorium all’aperto, opera inconfondibile di Frank Gehry. Sono sicuro che, andando in giro, troverò anche qui cose che non mi piacciono, ma per ora Chicago batte nettamente New York, e scusate se è poco.




Poi vabbè, sempre di fronte al parco c'è anche questo incredibile edificio in stile gotico veneziano, ma ehi, siamo comunque in America.


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