L’ho evocata nell’altro post, ma la metro di New York si
merita qualche considerazione a parte. Se la mancanza di fronzoli propria degli
americani si vede da qualche parte, quel posto è la metropolitana di New York. Non
solo ha i cancelli di ingresso che coincidono con quelli di uscita, con sfide
all’Ok Corrall fra chi deve entrare ed estrae la Metrocard a mo’ di pistola, e
chi deve uscire e si fa forte del suo status superiore, perché lui è già
dentro, lui; non solo non ha scale mobili neanche a pagarle, fottendo
allegramente non solo i disabili ma una qualunque madre con passeggino al
seguito; non solo ha cartellonistica e segnaletica che chiamare inadeguata è un
complimento; non solo tutto questo, è anche brutta come la fame. Ma non perché specificamente
"brutta", ma perché fra i fronzoli superflui c’è anche, evidentemente, qualunque
considerazione di carattere estetico. Le stazioni sono tutte uguali: colonne di
sostegno che sono semplici travi di acciaio rivettato, soffitti bassi che
sono un groviglio di tubi, fili, cemento e lampade al neon, muri che sono ricoperti
da semplici piastrelle bianche senza alcuna decorazione, se non il nome della
stazione scritto a mosaico con le tipiche piastrelline da fondo di piscina. Insomma,
una roba così:
La usi parecchio?Hai fatto un abbonamento?
RispondiEliminaSì, è l'unico mezzo sensato per muoversi a Manhattan e dintorni.
RispondiEliminaDopo aver sputato l'anima a trasportare su e giù il mio valigione più volte (mica posso permettermi un taxi, so' regista squattrinato io!), a un certo punto ho avuto un'intuizione: visto che per strada un'auto su due è un taxi, vuoi mai dire che non mettono le scale mobili nella metro per veto della lobby dei tassisti?
RispondiEliminaChissà, magari c'è del vero. Comunque, anche dopo aver visto quelle di altre città americane, la metro di NY resta di gran lungo la più incasinata e febbrile. Dovrei fare una classifica delle metro, nell'appena concepita "scala Milano".
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