domenica 26 agosto 2012

San Francisco, parte 2


Si dice spesso che San Francisco è la più europea delle metropoli americane. Detta così è un po’ eccessiva, l’Europa resta un'altra cosa. Ma c’è una parte di vero in questa affermazione. Rispetto alle altre metropoli americane il ritmo è diverso, le dimensioni sono diverse. Certo, c’è anche qui un downtown, un quartiere di grattacieli, ma fosse solo per la faglia di San Andreas che scorre qui sotto, non sono così alti e oppressivi come a New York. E almeno il più alto e caratteristico di loro, la Transamerica Pyramid, ha carattere:
 

Ma per il resto, su e giù per i saliscendi di questa città nebbiosa, gli edifici sono bassi, con case vittoriane che ancora spuntano qua e là, come questa, a pianta ottagonale, bellissima:



A San Francisco c’è la vera Chinatown, quella dell’omonimo film di Polanski, la più grande comunità cinese d’America. Non è un caso che qui le scritte sulla metro siano in inglese e cinese.




Sul fronte museale mi sono limitato a salutare dall’esterno il SfMoma, perché ero più che altro interessato all’edificio, e mi sono invece concesso il piccolo ma carino Museum of Cartoon Art, con originali di tutti i maggiori autori americani. Bello per il materiale esposto, ma per il resto al di sotto del nostro standard. Dà da pensare, ma questo è lavoro e se ne riparla a casa.




E poi ci sono i ponti, l’elemento che davvero definisce la città in orizzontale e la differenzia dalle altre, caratterizzate in verticale. Il Bay Bridge sono riuscito a vederlo bene, in un momento in cui la nuvola ha mollato la sua presa:


Ma il Golden Gate è sempre stato avvolto dalla bruma, per cui l’incontro ravvicinato è rinviato a domani, quando l’attraverserò.

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