E dunque, l’America. Breve excursus ragionato su quello che
significa per me, diviso per ambiti.
1.
Letteratura
Ok, ci mancherebbe, ho letto dei bei libri americani. Ma pochi
di quelli per me davvero fondamentali.
Hawthorne? Bello. Ma il ritratto del puritanesimo americano
non è riuscito, per me, a diventare qualcosa di più universale.
James? Molto bello. Il
giro di vite l’ho amato. Ma in generale, le storie di questa aristocrazia
perbenista galleggiano su una specie di vuoto che è di background narrativo
prima ancora che sociale. Sarebbe come se per la Francia, che non mi fa questo
effetto, si arrivasse a Proust e alle sue elucubrazioni senza prima passare dai
vari Dumas, Hugo, Balzac, Flaubert, Maupassant. Di Parigi ho un’idea
stratificata, di Boston no. Il che non è propriamente un limite di James, ma
qualcosa relativamente alla letteratura americana la vorrà pur dire.
Melville non si discute, per quanto la sua avventura
metafisica si regga su una pedanteria descrittiva che lo rende a tratti
pesante.
E la poesia? Whitman, il poeta americano per eccellenza,
l’ho odiato. Uno dei pochi libri che ho finito con fatica e riposto con sollievo.
Declamatorio, enfatico, pompier nel
senso più pregnante del termine. Sulla Dickinson non dico nulla, che non l’ho
letta.
E poi c’è Poe. Che lui sì, per me è davvero uno dei
fondamentali, ma che non riesco in nessun modo a considerare americano. Per
quanto non si sia mai mosso dagli Stati Uniti, la sua figura esala i vapori di
assenzio di un Baudelaire, per cui non posso non considerarlo una specie di parigino in contumacia, al pari
del suo Auguste Dupin.
Venendo a scrittori più moderni, Fitzgerald non mi ha mai detto
sostanzialmente un cazzo. Faulkner e Dos Passos non li ho ancora letti (ma
arrivo, eh, arrivo). Hemingway sì (Fiesta)
ma anche no (il resto di lui che ho letto). Kerouac sni. Nel senso che Sulla
strada mi è piaciuto, ma poi l’ho anche rimosso in fretta. Salinger invece
l’ho evitato per istinto, nell’ipotesi che Il
giovane Holden fosse un’altra di quelle minchiate generazionali alla Siddharta. Verificherò. Lovecraft,
contestualizzato nel suo genere, meriterebbe un articolo tutto suo. E infine
King, lo scrittore popolare che ho letto di più. Fondamentale nella mia adolescenza
e per la mia formazione al fantastico, anche se il suo sguardo sulla media
umanità del Maine mi ha rotto le scatole da un pezzo, e i suoi ultimi libri
li ho saltati a piè pari.
Conclusione? Non malaccio, ma meno di quanto mi abbiano dato
altre letterature.
Continua.
7 agosto 2012.
RispondiEliminaCiao stamani sono tornata da Gello e ho trovato un gran caldo a Lucca; quest'ondata di caldo si chiama NERONE. A Gello si sta meglio soprattutto la sera, mi sono venuti a trovare Ilaria e famiglia e Romolo ed Anna. Sono contenta che tu stia bene e ti diverta e che tu aumenti la tua cultura, ma non esagerare....
Ciao a presto e ricordati dei regalini.......
Per le cartoline:
- Chiara Russo via Giuseppe Verdi 6/d 55011 altopascio lucca italy
- Lucia Russo via A. Segni 49, 82100 benevento italy
- Ilaria Russo via quaivra 318/m 55054 massarosa lucca italy
- Panconi Damiano via per corte stella 321/a S. filippo Lucca Italy.
STOP facci avere notizie STOP
Ecco, con questo puoi dire di essere definitivamente sbarcata nell'era di Internet. Visto che è facile? Dì pure a zia Lucia, Ilaria o chiunque altro che mi seguano sul blog, se gli fa piacere. E fate commenti, che leggerli da qui è divertente.
RispondiEliminama come si accede al tuo blog dagli atri computer? Chiara
RispondiEliminaBasta digitare l'indirizzo appuntidamerica.blogspot.com
RispondiElimina