martedì 7 agosto 2012

Musei parte 2: il MoMA


Il MoMA, invece, è tutto un’altra cosa. Se il Met è un tentativo, per altro neanche riuscitissimo, di grande museo “totale” all’europea, e il Guggenheim è il piccolo gioiellino per un pubblico raffinato e ristretto, il MoMA è il grande museo spettacolare, ludico, pensato per il pubblico di  massa. È la cultura come grande happening collettivo, come evento a cui partecipare. Il MoMA è il tipo di museo che nella sezione sul design si permette di appendere un elicottero al soffitto, o che dedica una mostra collaterale (peraltro bellissima) al gioco infantile, con tanto di installazione di banchi scolastici giganti a cui sedersi per tornare bambini. È il modello americano nella sua quintessenza, con tutti i suoi pregi e difetti, e se ne riparlerà in abbondanza.
Spiegata in modo semplice al suo pubblico variegato, disposta in modo ordinato secondo un percorso obbligato in stile Ikea, la collezione, incentrata sull’arte moderna dai postimpressionisti in avanti, comprende molti pezzi da capogiro: pochi ma splendidi Cezanne, alcuni fra i Van Gogh più famosi (il suo iconico autoritratto col cappello di paglia e la Notte stellata), il celeberrimo Dalì con gli orologi fusi (che, sorpresa, è piccolissimo), Les Demoiselles d'Avignon, primo quadro cubista di Picasso, la Marylin di Warhol e innumerevoli altri. Per gli amanti del genere è un’esperienza straordinaria, sempre che si riesca a non farsi distrarre dagli sciami di turisti e dalle famigliole in vacanza.
Menzione speciale per l’altra mostra collaterale, bella e ampia, dedicata all’italiano Alighiero Boetti. Considerata anche la significativa presenza al Guggenheim, sembra che per l’arte italiana sia in corso il giusto processo di rivalutazione.

3 commenti:

  1. I musei sono a pagamento o sono gratis come in england? mamma

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  2. Si pagano uno stonfo, tutti sui 25$. Qua la cultura è solo per chi se la può permettere.

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  3. Chiara: me lo immaginavo...deve esistere un grande divario tra poveri e ricchi da quelle parti!

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