domenica 12 agosto 2012

L'America e me parte 2: la Storia


C’era un posto a Washington dove volevo particolarmente andare. Questo:



È il cimitero di Arlington, dove sono sepolti i morti delle guerre americane. È un luogo impressionante, con migliaia e migliaia di semplici lapidi bianche a perdita d’occhio, in ogni direzione. Se sono venuto qui è perché so bene che l’influenza più diretta che l’America ha avuto sulla mia vita è legata alla Storia: se sono nato e vissuto in quella che, bene o male, è una democrazia occidentale è perché loro ci hanno salvato prima vincendo la guerra, poi accogliendoci nella loro sfera d’influenza. E diciamolo, c’erano influenze molto meno comode a cui sottostare. Poi certo, sono anche consapevole che è stata proprio la guerra, più che il New Deal di Roosevelt, a innescare quel processo di sviluppo vorticoso che ha proiettato gli Stati Uniti all’attuale ruolo di egemonia globale. Su come l’America abbia esercitato quel ruolo, poi, si può discutere. Non sono stato sempre d’accordo con la politica americana, e auspico una maggior integrazione europea anche per poter assumere un ruolo più paritario. Ma questo è tutt’altro discorso, che non può intaccare la consapevolezza storica.
Ne sono morti tanti, di americani, anche da noi. Più che altrove, in realtà. Pochi lo sanno, visto che la campagna d’Italia non ebbe alcun ruolo strategico se non quello di tenere impegnate le forze tedesche da sud, ma quella campagna fu la più sanguinosa di tutta la seconda guerra mondiale. Più del pacifico, più di quella iniziata in Normandia. Qui ad Arlington sono sepolti anche gli americani morti in Italia, ma le lapidi non riportano niente più del nome, per cui è impossibile sapere dove è morto ognuno. Ne trovo uno di origine italiana, tale Robert J. Leonardi, e lo prendo come simbolo di tutti. Un grazie a te e a tutti gli altri, Robert. Di cuore.

2 commenti:

  1. Chiara: che dire fratello....continua a raccontarci il tuo viaggio che è veramente emozionante.

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    1. Mi sembrano quei cimiteri che ho visto in Normandia,belli ma tristi.La guerra è una grande schifezza!

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