Primi giorni nell’appartamento bohemien di Francesco e Lucia, fin qui una delle cose migliori di
New York. È un vecchio bilocale scalcinato, tutto intonacato di bianco, con il
pavimento di assi di legno connesse in modo sbilenco, anch’esse bianche. È
pieno di cose che non funzionano o pericolosamente vicine al punto di rottura:
maniglie, sportelli, fornelli, pentole, lampadari, rubinetti. Sui muri i tubi corrono
a vista, e accanto alla cucina troneggia il boiler, il pezzo principale
dell’arredamento. Un ventilatore sempre acceso e un vecchio condizionatore
sputacchiante provano, non sempre con successo, a tener fuori il caldo umido di
questo inizio agosto. Ma siamo a downtown Manhattan, dietro Ground Zero e a due
passi da Wall Street: cosa chiedere di più?
mandaci alcune foto dell'alloggio che ci incuriosisce.....da come lo descrivi mi fai venire in mente quei vecchi film americani degli anni 70-80 che mi piacevano tanto
RispondiEliminaProvvederò, provvederò.
RispondiEliminaVisto che si dormiva tutti per terra, ho taciuto la cosa sia a te che a Lucia. Ma ora posso rivelartelo: una di quelle notti bohemien, mi sono alzato per andare in bagno. Nell'antibagno ho avuto un incontro ravvicinato con un grosso scarafaggio violaceo (si sa, negli USA tutto è grande, anche gli scarafaggi). Con scatto felino ed agile mossa ho schiacciato la creatura mostruosa (già ormai guizzata ai piedi del water) con una delle mie scarpe da ginnastica. Dopo quest'ultima performance gloriosa, entrambe le scarpe sarebbero poi state cestinate per cessato servizio.
RispondiEliminaRest in peace.
Ci credo senza problemi.
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